Mario Contino: Lo Stato rispetti i diritti dei più fragil

Una pensione dignitosa per gli invalidi civili italiani

L'aumento della pensione di invalidità sia prioritario

Basta ingannare gli invalidi civili italiani

Serve una pensione dignitosa per i disabili


Ormai da decenni i vari Governi italiani promettono interventi concreti in favore dell'incremento delle misere pensioni di invalidità, interventi che poi non si concretizzano mai, smascherando un vero è proprio menefreghismo istituzionale verso il problema.

Nel corso degli anni sono stati moltissimi gli esponenti politici, di ogni colore e bandiera, che hanno basato le loro campagne elettorali sulle false promesse in merito all'irragionevole cifra che lo stato versa in favore degli invalidi civili italiani, ad oggi (10/08/2023) circa 300,00€ al mese.

Tale somma è evidentemente ridicola se paragonata alle reali necessità di qualsiasi cittadino italiano, lo è ancora di più se si pensa che a riceverla siano persone con grado di invalidità civile dal 74% al 99%, ossia persone affette da gravissimi problemi di salute.

Il costo della vita è aumentato a dismisura e 300,00€ al mese non possono essere considerati una cifra idonea per il sostentamento di persone affette da gravi problemi psico-fisici, nè può essere giustificabile citare i "falsi invalidi" (da individuare e perseguire legalmente) come scusante per il vergognoso ritardo istituzionale in merito alla questione, forse avvertita più come politica che come problema sociale.
In merito all'incremento delle pensioni di inabilità (ossia invalidità civile con percentuale del 100%), non è stata la politica ad intervenire bensì la Corte Costituzionale.
La politica è rimasta immobile ad osservare gli assurdi paletti reddituali imposti da INPS che hanno reso pressochè inaccessibile accedere a tale aumento a moltissimi invalidi civili.

Da qualche tempo anche l'Avvocato Isabella Cusanno, di Bari, ha intrapreso una lotta pacifica in favore delle persone con disabilità (tramite il gruppo facebook “Uguali Sempre”) ottenendo un notevole successo grazie alla sua idea di lanciare una petizione online per promuovere un disegno di legge che possa portare il Governo ad agire realmente sul fronte dell'aumento dell'attuale assegno.

Di seguito riporto il testo integrale della petizione, promossa dallo Studio legale Isabella Cusanno.


"Studio legale Isabella Cusanno ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Proposta di testo di legge ai sensi dell'art. 50 della Costituzione Italiana

Per tutti gli invalidi ,totali e parziali, l'importo della pensione non deve essere inferiore a 15 mila euro. Allo stesso modo a ciascun cittadino italiano in grave difficoltà deve essere garantito un reddito non inferiore a 15 mila euro.

In particolare con riferimento agli invalidi si ricorda che:

L’art. 38 della Costituzione della Repubblica Italiana statuisce i diritti degli inabili al lavoro: “ Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.” E’ evidente, però, che i soggetti invalidi con percentuali inferiori al cento per cento e che quindi, secondo i medici, mantengono una sia pur scarsa capacità lavorativa, capacità che spesso è solo nelle buone intenzioni delle Commissioni Inps, sono nella impossibilità assoluta di mantenersi per impossibilità nei fatti ad accedere al mercato del lavoro, nonostante l’obbligo di assunzione previsto dalla norma,per impossibilità fisica di assumersi il peso di un rapporto di lavoro costante, per la crisi in cui versa il mondo del lavoro diventata ormai cronica e peggiorata negli ultimi tempi. Ma soprattutto sono impossibilitati a mantenersi per l’inadeguatezza di tutte le norme vigenti ad assicurare loro il sostegno necessario

Noi sottoscritti, cittadini italiani, chiediamo ai sensi dell’art.50 della Costituzione Italiana che il Parlamento si faccia carico delle esigenze degli invalidi civili ed intervenga legislativamente per
1) adeguare la pensione di cui all’art.38 legge 448/2001 all’importo di 15 mila euro all’anno tredicesima compresa
2) estendere la pensione di cui all’art. 38, oltre che a tutti i soggetti ivi indicati, a tutti gli invalidi civili a cui sia stata riconosciuta una invalidità pari o superiore al 74 per cento

3) rivalutare i limiti di reddito portandoli a 15 mila euro l’anno per il soggetto non coniugato ed ad 15 mila euro a cui aggiungere l’importo dell’assegno sociale per il caso di cumulo con il coniuge con conseguente riduzione dell’assegno/ pensione come indicato dal citato articolo 38 nella dizione attuale
4) prevedere la cessazione del pagamento dell’assegno/ pensione al soggetto che venga assunto o alla riduzione dell’assegno se il reddito determinato dalla nuova assunzione non supera il tetto dei 15 mila / 30 mila euro l’anno
5) prevedere la cessazione del pagamento dell’assegno / pensione al soggetto le cui condizioni di salute migliorino e si riducano al disotto del 74 per cento

La petizione viene presentata ai sensi dell’art.50 della Costituzione”.

Questo il link per poter firmare la petizione: Link Petizione


Gli invalidi civili italiani sono uomini, donne, ragazzi che con 300,00€ al mese non potrebbero mai vivere dignitosamente, costretti a gravare sulle spalle di genitori e compagni, impossibilitati economicamente ad intraprendere qualsiasi tipo di percorso di vita individuale e autonomo, al di là dei progetti proposti nella fantomatica legge delega che evidentemente non tiene conto del reale contesto sociale e lavorativo italiano.

Certo il nuovo ministro per la disabilità (Locatelli) sembra essere molto attivo sul fronte delle politiche atte a migliorare la vita degli invalidi civili italiani, ma dalla sua agenda politica, e da quella dell'attuale Governo, sembra essere sparita la voce "aumento della pensione", addirittura gli invalidi civili vengono esclusi dai bonus e dalla quattordicesima.
Mi chiedo: chi sono i più fragili per lo Stato italiano?


MARIO CONTINO

Mario Contino | Una pensione dignitosa per gli invalidi civili italiani

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