Mario Contino: La politica tuteli il verde pubblico
Bisognerebbe piantare nuovi alberi in ogni città
Gli alberi sono più utili del cemento e dell'asfalto
Le amministrazioni comunali, indipendentemente dalle dimensioni del centro urbano o dall'orientamento politico, spesso intraprendono interventi di disboscamento urbano. Abbattere alberi per fare spazio a edifici, piste ciclabili, parcheggi e altre infrastrutture sembra essere una politica diffusa, guidata da interessi economici spesso "oscuri".
La recente pandemia di Covid-19 ha messo in evidenza l'importanza cruciale del verde pubblico nelle nostre città. È stato dimostrato che gli spazi verdi possono migliorare la qualità dell'aria, riducendo gli agenti inquinanti che possono facilitare la diffusione di virus. La presenza di alberi e vegetazione può agire come filtro naturale, riducendo la concentrazione di particolato atmosferico e altri inquinanti.
Tuttavia, molti politici italiani continuano a autorizzare il disboscamento urbano e l'abbattimento di alberi, spesso senza un'adeguata pianificazione o valutazione dei benefici a lungo termine del verde urbano. Questo atteggiamento contrasta con le recenti iniziative della Comunità Europea, che, attraverso il Green Deal, mira a piantare almeno 3 miliardi di alberi entro il 2030 per migliorare la qualità dell'aria, combattere il cambiamento climatico e preservare la biodiversità.
Gli alberi nelle città non solo abbelliscono le strade e le piazze, ma svolgono anche funzioni ecologiche essenziali. La rovente estate del 2023, con temperature che in alcune città italiane hanno superato i 45°C, avrebbe dovuto spingere il Governo italiano a imporre ai sindaci di piantare più alberi. La cementificazione delle aree urbane contribuisce al fenomeno delle isole di calore, dove le superfici asfaltate e gli edifici trattengono il calore, impedendo al suolo di raffreddarsi durante la notte.
L'assenza di alberi con ampie chiome nelle città significa una maggiore esposizione del suolo ai raggi solari, aumentando ulteriormente le temperature. Gli alberi possono ridurre significativamente la temperatura al suolo, creando ombra e migliorando il microclima urbano attraverso l'evapotraspirazione.
Pertanto, la temperatura nei centri urbani cresce anche e soprattutto a causa delle scelte politiche che privilegiano il cemento e l'asfalto, spesso per ragioni economiche. Coloro che protestano contro il cambiamento climatico, come gli attivisti che imbrattano monumenti o bloccano strade, potrebbero considerare azioni più costruttive come piantare alberi, che offrirebbero benefici tangibili, immediati e duraturi.
GLI ALBERI FRENANO IL DESERTO
Gli alberi possono svolgere un ruolo cruciale nel contrastare la desertificazione, agendo come una barriera naturale che protegge il suolo dall'erosione, migliora la fertilità del terreno e sostiene la biodiversità. Un esempio notevole di questo impegno globale è la Grande Muraglia Verde in Africa, un ambizioso progetto di riforestazione lungo 8.000 km situato lungo il Sahel, la zona semiarida al confine meridionale del deserto del Sahara. L’obiettivo è piantare alberi su un territorio di circa 100 milioni di ettari entro il 2030, impedendo al deserto di espandersi verso sud.
Questa iniziativa coinvolge diverse specie di alberi resistenti, adattati alle condizioni climatiche aride del Sahel. Tra questi, vi sono le acacie, note per la loro capacità di fissare l'azoto e migliorare la fertilità del suolo; il balanite, che fornisce frutti nutrienti e olio; il giuggiolo della Mauritania, che offre frutti e legno; il tamarindo, apprezzato per i suoi frutti ricchi di vitamina C e le sue proprietà medicinali; e il neem, conosciuto per le sue proprietà insetticide naturali e il suo uso in medicina tradizionale. Questi alberi non solo aiutano a stabilizzare il suolo, ma offrono anche risorse preziose per le comunità locali, migliorando la sicurezza alimentare e la resilienza economica.
Un'altra significativa iniziativa di riforestazione è in corso in Cina, dove il Paese sta affrontando la sfida del deserto occidentale piantando una “Grande Muraglia Verde” fatta di alberi per fermare l’avanzata del deserto del Gobi. Questo progetto mira a creare una vasta cintura verde che protegga le terre agricole e le comunità dalla desertificazione, migliorando al contempo la qualità dell'aria e riducendo l'erosione del suolo.
L'azione combinata delle fronde, dei tronchi e delle radici di questi alberi può cambiare le qualità del terreno in modo significativo. Le chiome degli alberi forniscono ombra, riducendo l'evaporazione dell'acqua dal suolo e proteggendo le colture e la vegetazione sottostante dalle temperature estreme. I tronchi e i rami degli alberi creano barriere fisiche contro il vento, riducendo l'erosione e la dispersione delle particelle di suolo. Le radici, invece, ancorano il terreno, migliorano la struttura del suolo e aumentano la sua capacità di trattenere l'acqua, riducendo il rischio di desertificazione e contribuendo a ripristinare le falde acquifere.
Inoltre, la presenza di alberi aiuta a promuovere la biodiversità, offrendo habitat per numerose specie animali e vegetali. La diversità biologica non solo arricchisce l'ecosistema, ma migliora anche la resilienza degli ambienti naturali alle variazioni climatiche e agli eventi estremi. Gli alberi, attraverso la fotosintesi, assorbono anidride carbonica dall'atmosfera, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico.
La riforestazione e la creazione di barriere verdi come la Grande Muraglia Verde in Africa e in Cina rappresentano strategie fondamentali nella lotta contro la desertificazione e il cambiamento climatico. Questi progetti non solo aiutano a stabilizzare il suolo e migliorare la fertilità del terreno, ma offrono anche benefici socio-economici alle comunità locali, promuovendo uno sviluppo sostenibile e migliorando la qualità della vita. È imperativo che le amministrazioni locali rivedano le loro politiche di gestione del territorio urbano, privilegiando la piantumazione di alberi e la creazione di spazi verdi. Questo non solo migliorerà l'estetica delle città, ma contribuirà significativamente alla lotta contro il cambiamento climatico e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
SERVONO ALBERI E TUTTI POTREMMO CONTRIBUIRE A MIGLIORARE LA NATURA.
Mario Contino: Paranormale e non solo
Mario Contino è un ricercatore esperto nello studio sui fenomeni definiti "del paranormale", scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986 e residente dapprima in Lecce e poi in Monopoli (Puglia). Contino ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito del folclore internazionale al fine di salvaguardare e tramandare le antiche tradizioni, altrimenti cancellate dal panorama socio-culturale moderno.
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